16.
Quello che avrei voluto fare da grande, lo pensavo da bambino, e oggi me ne torna voglia, era di andare a cantare sui treni, ma non per questua. Andare e andando cantare: sapere tutte le canzoni che la gente vorrebbe sentirsi cantare. Saper capire anche solo dall’accento, se quel signore vorrebbe un “O sole mio”, quel ragazzo dello scomparto dopo “Move over” di Janis Joplin, perché gli anni settanta sono tornati di moda.
E così passo al vagone dopo, suono e canto di Cornelius le sue cover stantie che piacciono alle sbarbine, ma anche “Albachiara”… che te le fa cadere tra le braccia.
Fino a trovarmi poi a morire tra le sgrinfie del controllore che mi affibbia una multa perché non ho soldi per il supplemento, ma anche perché il documento di identità non è conforme: ma come, è il libretto dello I.U.A.V. … Gliene frega no…
da W.G. Sebald in “Austerlitz”
“Soltanto attenendoci al corso prescritto dal tempo possiamo percorrere rapidamente gli immensi spazi che ci separano gli uni dagli altri. Senza dubbio, disse Austerlitz dopo qualche istante, il rapporto fra spazio e tempo, così come ne facciamo esperienza noi viaggiando, ha ancor oggi qualcosa di illusionistico e illusorio, ed è anche per questo che ogni qualvolta ritorniamo da un viaggio non sappiamo mai con certezza se davvero siamo stati via”.
i 20 racconti dal titolo “UNGROUND: MATERIALE ROTABILE venti_racconti_brevi_2003″
qui pubblicati fanno parte della Tesi di specializzazione discussa nel ottobre 2003
Università IUAV di Venezia – Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea Specialistica in Produzione e Progettazione delle Arti Visive (ClasAV)
titolo della tesi: BORDER LINE TRIP, viaggio tra letteratura e arti visive
Relatore:
Prof. Franco Rella
Correlatore:
Prof.ssa Angela Vettese