13.
Un mio amico, ieri, mi ha raccontato un fatto sconvolgente che è successo un paio di anni fa a suo cugino, emigrato Australiano di seconda generazione, tipo regolare, fattezze da signore, mai visto in giro, torna solo ogni due tre anni dalla nonna avvizzita, che non vuole volare a vedere suo figlio manco morta….
Mi racconta che l’equilibrio psichico di questo cugino ha vacillato a quel tempo, dopo sto fatto…. lui un tipo così regolare… biglietto comprato con mesi d’anticipo e scritto in agenda dalla segretaria del suo salone auto Alfaromeo, importatore di auto di grossa cilindrata. Si trova in volo intercontinentale, ottomila metri sul mare e deve muovere le gambe, scaricare la vescica, e andando al bagno si porta sul corridoio. Dal sedile dietro di lui, sincronia non voluta, si alza una lady, bella signora vestita di fino, classe esagerata, profumo costoso. Lui, in fondo al corridoio, davanti alla toilette, le cede il passo, vero cortese man. Lei, chiusa nel cesso, pare non uscire più. Poi, aperta la porta di struscio, e subito richiusa velocemente alle spalle, lo saluta con un sorriso da sessantaquattro denti, bellissima.
Finalmente tocca a lui: entra e si richiude nel box chimico.
Si guarda allo specchio, è ancora aitante, ha fatto colpo, si adula adagiandosi in una fantasia da divano bianco assieme a lei che piano piano si sveste dalla seta grigia che scivola via dai capezzoli che lo indicano come dita vibrate nell’aria…… e via nel sogno…..
Ora si gira che quasi si farebbe una sega, leggermente piegato, come già pronto ad alzare la tavoletta nello spazio angusto dei bagni degli aerei, che ti fanno stare sempre un po gobbo, come le soglie dei bassi di Napoli, che se non ti pieghi ci lasci le corna.
Ma dietro di lui, sulla tavoletta calata, riposta, non alzata, mai mossa perché forse una gran lady non farebbe mai un gesto così volgare, insomma lì sopra, su quel piano ovaloide giaceva fumante lo scarto solido di tanta dama.
Lui, come un demonio ladro, pulì tutto con le salviette marchiate KoalAire, salvando l’onore del suo cognome di immigrato, davanti al prossimo, che già stava in attesa fuori dal bagno.
Rimase in lui solo un desiderio bollente: ringraziare la signora per tanta generosità, per un così tanto regalo, verso di lui, uno sconosciuto.
Da W.G. Sebald , in “Austerlitz”
Chi viaggia solo è in generale contento di trovare un interlocutore dopo giorni e giorni trascorsi in completo silenzio. Anzi, in simili occasioni, si è spesso constatato che i viaggiatori solitari sono persino disposti ad aprirsi, senza alcuna riserva, con uno sconosciuto.
i 20 racconti dal titolo “UNGROUND: MATERIALE ROTABILE venti_racconti_brevi_2003″
qui pubblicati fanno parte della Tesi di specializzazione discussa nel ottobre 2003
Università IUAV di Venezia – Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea Specialistica in Produzione e Progettazione delle Arti Visive (ClasAV)
titolo della tesi: BORDER LINE TRIP, viaggio tra letteratura e arti visive
Relatore:
Prof. Franco Rella
Correlatore:
Prof.ssa Angela Vettese