9.
Sull’IC Milano-Venezia delle sei e cinquanta, fuori è ancora buio. Una donna parla al telefonino un linguaggio stretto, vincolato ad un codice condiviso con l’amica dall’altro capo del contatto senza fili. Sento, ma non dalle singole parole, che le racconta di un rapporto sessuale avuto con un suo grande amore rincontrato la sera prima a Desenzano. Nessuna parola chiara, ma un’eco dello scontro fra due carni pulsanti riempie l’etere di questa telefonata, una sorta di teletrasporto fotonico alla Startrek, dove è inghiottito, per riapparire altrove, un corpo: esso prende materia da un’idea, senza attraversare il codice parlato. La diretta con l’orgasmo è ripetizione di una incompiutezza compiuta, incontro di due diversità di genere. Mentre narra il suo dentro, rovescia fuori, in una estensione aperta oltre qualsiasi limite, il superamento della soglia dell’ombra del suo corpo. Una sorta di telefottuta.
Da Franco Rella in Le soglie dell’ombra. Riflessioni sul mistero
Il mistero delle cose. Le cose hanno un compito. Nel loro muto linguaggio, attraverso i loro segni, attraverso impercettibili indizi, devono dirci: “Tu sei, tu ci desideri, e dunque vivi”. Per questo non è possibile fare a meno delle cose; per questo perdere le cose è perdere noi stessi, la coscienza della nostra vita.
i 20 racconti dal titolo “UNGROUND: MATERIALE ROTABILE venti_racconti_brevi_2003″
qui pubblicati fanno parte della Tesi di specializzazione discussa nel ottobre 2003
Università IUAV di Venezia – Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea Specialistica in Produzione e Progettazione delle Arti Visive (ClasAV)
titolo della tesi: BORDER LINE TRIP, viaggio tra letteratura e arti visive
Relatore:
Prof. Franco Rella
Correlatore:
Prof.ssa Angela Vettese