4.
Io viaggio per lavoro, ma il tempo di percorrenza del recarmi sul posto di lavoro è, da molti anni, superiore allo stesso orario di servizio.
Certo mi pagano, ma io pago per presentarmi sul posto cifre quasi pari, nessun indennizzo. Mando le mie membra là dove daranno dimostrazione di inchiostratura e stampa di matrici non mie. Testi visivi sgrammaticati di cui spesso non condivido i contenuti, ma sui quali mi sono richieste ottime performance spersonalizzate. Vivo senza riconoscermi nel lavoro, ma conosco tutte le piaghe di un viaggiare che mi spoglia offrendomi ed esibendomi nel viaggio che mi vive. Solo nel tragitto mi condivido pienamente e mi perdo in un io negato.
Da Franco Rella in Ai confini del corpo
All’inizio e alla fine della trama che il pensiero tesse per dare senso al mondo, la morte, anche quando non la pensiamo, sta’ al centro: nel nostro fondo più intimo, come “il segreto più nascosto”, quel segreto che ci portiamo dietro senza poterlo comunicare a nessuno, in quanto è indicibile anche apofaticamente, perché essa, la morte, negazione radicale e assoluta, affonda dentro di sé ogni altra negazione.
i 20 racconti dal titolo “UNGROUND: MATERIALE ROTABILE venti_racconti_brevi_2003″
qui pubblicati fanno parte della Tesi di specializzazione discussa nel ottobre 2003
Università IUAV di Venezia – Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea Specialistica in Produzione e Progettazione delle Arti Visive (ClasAV)
titolo della tesi: BORDER LINE TRIP, viaggio tra letteratura e arti visive
Relatore:
Prof. Franco Rella
Correlatore:
Prof.ssa Angela Vettese