Il Museo di Dainius Liškevičius: il paradosso tra repressione sovietica e le tensioni culturali e geopolitiche del presente europeo

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Il Padiglione nazionale della Lituania alla 56th Biennale è nel giardino dell’affascinante Ca’ Zenobio degli Armeni, palazzo situato a Venezia nel sestiere di Dorsoduro, sulla fondamenta del Soccorso, vicino Campo dei Carmini. Il Padiglione intitolato “Il Museo di Dainius Liškevičius”, sulla falsa riga di un allestimento museale, espone una raccolta di oggetti e di documenti (foto, video, pubblicazioni, oggetti, souvenir) testimonianze di fatti reali con taglio autobiografico.

La collezione raccolta dall’artista trasversalmente alla documentazione del periodo di dominio sovietico e ai tragici episodi documentati apre una riflessione sulle ansie verso il futuro indotte dalle tensioni culturali e geopolitiche del presente. Il reale controllo sulla libera espressione degli artisti durante l’occupazione Sovietica e alla sua resistenza partigiana durata fino al 1953 sono il fulcro storico dei documenti, a cui seguono i movimenti artistici clandestini fino alla nascita del movimento underground degli anni ottanta.

Dainius Liškevičius ripropone in questa ricostruzione museale critica la storia dell’arte lituana incentrando la lettura su tre ambigui personaggi rivoluzionari protagonisti e autori di gesta tra gli anni ’60 e ’80 che influenzeranno gli eventi di arte clandestina, performance politiche e Art destruction in Lituania a quei tempi proibite e quindi non registrate dalla storia stessa, se non tra la cronaca delle proteste politiche.

Presentando la sua visione della storia della Lituania (della sua arte), l’ironia dell’artista trasforma ogni oggetto in storia personale e collettiva. Nello spazio del Museo la biografia di Liškevičius si intreccia con le biografie dei rivoluzionari dissidenti e degli esponenti culturali idealizzati (come Jean-Paul Sartre), assottigliando il confine tra visione soggettiva ed oggettiva.

Si riscoprono storie cancellate dalla memoria dell’Europa Unita. Come quella del partigiano lituano Antanas Kraujelis, che nel 1965 dopo dieci anni di sua isolata resistenza all’invasione sovietica venne circondato dagli agenti del KGB e si sparò con la sua pistola pur di non consegnarsi. Questo gesto estremo è dipinto da Liškevičius’s nel grande quadro del 2012 intitolato 17 March 1965 / M-Maybe He Became Ill and Couldn’t Leave the Studio.

Un secondo gesto eclatante nel 1985 quello di Bronius Maigys: il taglio “alla Fontana” sul quadro Danaë di Rembrandt al Museo di Ermitage di Leningrado, oggi St Petersburg. A questo gesto Liškevičius fa risalire la nascita dell’underground lituano, documenta da video e altro materiale.

Una terza figura: Romas Kalanta, il giovane studente in che si immolò nella piazza della città di Kaunas 1972.

Tra queste figure su cui agisce il suo recupero storico aleggia simboleggiando il bagliore della libertà in un periodo restrittivo la figura del filosofo Jean Paul Sartre che cammina attraverso le sabbie delle dune del Baltico nel video bianco/nero del 1965.

Come in tutti i musei anche nel padiglione sono presenti le guide in lingua lituana, inglese, oltre a una guida stampata in inglese che ripercorre le storie dei tre personaggi rivoluzionari assunti a simbolo della resistenza artistica.

In fine il catalogo “Il Museo” (2013) con la galleria completa di tutte le immagini.

L’artista Dainius Liškevičius è nato il 1970 a Kaunas, abita e lavora a Vilnius. Tra gli artisti lituani più famosi, ha iniziato la sua carriera subito dopo l’indipendenza della Lituania. Dal 1990 il suo lavoro ha attraversato mezzi espressivi e stili incentrando la sua dialettica tra performatività e l’identità fluttuante dell’artista: www.liskevicius.it

7 maggio – 30 settembre 2015, aperta tutti i giorni (escluso martedì) – Sito del padiglione: www.museo.it

L’organizzazione del padiglione è del dipartimento Nida Art Colony dell’Accademia delle Belle arti di Vilnius. Il dipartimento segue programmi di residenza per artisti, di educazione e produzione d’arte nella cittadina marittima Nida sulla costa del Mar Baltico / Curatore/Commissario dr. Vytautas Michelkevičius / Commissario Rasa Antanavičiūtė Produttore Daina Pupkevičiūtė / Consulenti: dr.ssa Agnė Narušytė (storica dell’arte e professoressa all’Accademia delle Belle Arti di Vilnius), curatrici Ūla Tornau, Franciska Zólyom (direttrice del Museo di Arte contemporanea di Lipsia / GFZK) / Architetto Rokas Kilčiauskas, partner a Venezia M+B Studio / Designers: Laura Grigaliūnaitė, Sandra Straukaitė, Aistis Baltušnikas

 
di Alberto Balletti
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