Ombra di Dieci
di Dimitri Giannina
7 dicembre 2012 – 8 marzo 2013
Comun Vecio, Corso Italia 83, Cortina d’Ampezzo
dimitri giannina – ombra di 10
all’interno del fashion week-end, settimana che cortina d’ampezzo dedica alla moda, dolomiti contemporanee presenta l’installazione “ombra di dieci” di dimitri giannina, nella quale l’artista propone una riflessione sullo status e sull’estetica della montagna contemporanea e sulla dialettica tra permanenza e impermanenza, luce ed ombra, realtà e parvenza.
nella mostra collettiva realizzata da dolomiti contemporanee lo scorso agosto presso il museo delle regole di cortina, era inserita un’opera installativa di dimitri giannina.
l’opera, concettualmente complessa, rifletteva su alcuni aspetti della tradizione e della cultura ampezzana, mettendoli criticamente a confronto con taluni clichè edonistici contemporanei, utilizzando a tal fine immagini iconografiche provenienti da diverse fonti, tra le quali il magazine cortina topic.
i temi di quest’opera opera sono stati ora ripresi da giannina, che ha sviluppato una riflessione ulteriore su di essi nello spazio del comun vecio attraverso “ombra di dieci”.
in “ombra di dieci”, il modo di operare/atteggiamento dell’artista è quello del vetrinista … l’atteggiamento più contemporaneo nonché attuale a cortina dove nei momenti di maggior fervore mondano dell’anno, attraversando le vie del centro ogni angolo rifulge di scintillii (ombre scintillanti), le vetrine voracemente nutrite dai factotum, operatori disparati intenti nel compito di riconfezionare truccare cortina per l’abbuffata di moda, dove anche le manifestazioni imperniate su tematiche culturali e rappresentative stanno sulla linea di partenza e scattano allo scattare dei flash … quindi è da vetrinista che viene allestita questa” vetrina-installazione” in un luogo, il comun vecio, che dovrebbe rappresentare il cuore di cortina, poiché in esso è situata la biblioteca di cortina, cioè il luogo abitualmente deputato alla cultura … nonostante operi come un vetrinista, l’attenzione nel caricare l’opera di significati è costante … essa avviene attraverso la ricerca e l’analisi in loco di materiali iconografici storici ed attuali e di temi e significanti quindi integrati nell’accumulazione compositiva del muro-vetrina, materiali che contengono cellule o frammenti d’identità di questo territorio-ambiente e delle interazioni tra ambiente selvaggio e selvaggia antropizzazione socio-mondana … è con un’ironia analitica e profonda che giannina mette in luce la trasvalutazione estetica attraverso la quale il corredo di elementi fondativi e concetti correlati che caratterizzano l’identità originaria della montagna (natura, solitudine, riflessività, alpinismo, ricerca, autenticità, forza, durata, geologia), viene oggi sostituito da una nuova messe di atteggiamenti, tendenze, informazioni, vocaboli, legati all’evanescenza istantanea dei meccanismi edonistici del mondo della moda e del fashion: e la montagna si imbelletta, e l’orogenetica contemporanea procede oramai a colpi make-up, niente più montagna e cima, ma un universo a macula istoriato di protrusioni fashion, icon, cult, lifestyle, posh, outfit, look… gli elementi inseriti nella composizione forniscono possibili chiavi di rivisitazione per lo spettatore avventuroso che decida d’imbracciare il cannocchiale topico o di slanciarsi tra gli ironici spioncini traforati dell’ornato quadrilobato (must look at?) …
l’ingresso alla saletta che ospita alcuni dei materiali che compongono l’installazione è interdetto al pubblico …
nell’impedire l’accesso allo spazio quasi a dichiarare che ciò che vi è contenuto è frutto dell’immaginario e che solo secondo il tipo d’approccio è possibile attribuirgli una connotazione reale o realistica …
nell’interdirlo con la pila/sbarramento/montagna di riviste che portatici di significanti esse stesse vetrine per spot …
nell’interdirlo utilizzando la pila come parete rocciosa nella quale le riviste sono sedimenti e possibili appigli culturali …
nell’interdirlo facendo diventare lo sbarramento una linea di confine trincea a difesa dello spettatore il quale ha però la possibilità di osservare la scena di quest’immaginario compiersi all’interno della stanza … come se da questa trincea si dovesse levare un ultimo assalto ma culturale questa volta per capire chi siamo o meglio come ci vogliamo rappresentare …
un vetrinista che però passa per la biblioteca e utilizza un libro la linea d’ombra nel quale si affronta il tema dell’acquisizione di personalità …
… dove uno scoiattolo della cooperativa di cortina viene posto davanti al dilemma se rimanere stereotipo d’immagine e/o acquisire una personalità … dove la pagina significante del libro è tenuta aperta da un segnalibro significativo raffigurante bonatti, e quindi k2 montagna conquistata dall’immaginario raccontato da persone disposte a tutto per mettersi in mostra oppure da un interprete reale amatore della montagna
e quindi il formidabile decalogo-manifesto di anna dello russo, fashion blogger:
lezione n.1: la moda è una dichiarazione della tua libertà.
lezione n.2: tra stile e moda? … assolutamente moda.
lezione n.3: la moda è sempre scomoda. se ti senti comoda non avrai mai il look giusto.
lezione n.4: favolosa ad ogni età!
lezione n.5: indossare abiti da sera di giorno è una scelta inaspettata.
lezione n.6: qualcuno indossa il tuo stesso outfit? magnifico! hai fatto la scelta giusta.
lezione n.7: devi indossare gli abiti una sola volta.
lezione n.8: indossa il cappotto come un abito.
lezione n.9: non importa la tua taglia. la moda appiattisce tutto.
lezione n.10: i gioielli alla moda personalizzano il tuo stile
lo scoiattolo a zampettar o via portato dal giradischi quasi non sapesse a cosa fare attenzione …come sotto assedio mediatico bombardato visivamente da proclami d’alta moda …messo in luce da questa esplosioni ma allo stesso tempo … la luce che gli rende visibile l’ambiente il campo di guerra … fa di lui uno scudo alla cultura del libro … il suo corpo quindi in movimento a spirale su se stesso … getta ombra sul testo disorientandolo … quasi come se una volta al di là della trincea quei fuochi luminosi di guerra diventassero una luce attrattiva e rendessero tutto visibile tranne ciò per cui forse ci si era buttati nella mischia per far proprio o salvare … ed allora ecco il periodo mistico di assenza di vento come perdita di sé narrato nel testo da conrad … e qui il libro materialmente … come lì … veliero senza vento … anche libro, senza un lettore … il permanere in uno stato di assenza … questo suo ruotare poi …quasi a dare un senso a queste frasi cantate dalla blogger oppure come in un ballo guaritore – forse tarantolato nella spasmodica ricerca di sè in mezzo ai proclami audiovisivi.
orari di mostra: inaugurazione venerdì 7 dicembre ore 18.00 sabato 8 dicembre 2012 dalle 10.00 alle 22.00 domenica 9 dicembre 2012 dalle 10.00 alle 13.00 chiusura dal 9 al 25 dicembre 2012. dal 26 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013: tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00. dal 6 al 13 febbraio 2013: tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00. dal 7 gennaio all’8 marzo 2013 (esclusa la settimana sopra indicata): venerdì e sabato dalle 16.00 alle 20.00