FACES of an INFINITE SCREEN – MY WEST IS YOUR EAST –
Un omaggio a My East is your West
Installazione multimediale di AROTIN & SERGHEI
in collaborazione con Kunsthistorisches Museum di Vienna e Museum in progress
Palazzo Benzon, Venezia 30 settembre – 2 ottobre 2015
Vernice con performance mercoledì 30 settembre, ore 18.30
L’installazione “Faces of an Infinite Screen – My West is your East” rappresenta un omaggio a My East is your West, evento collaterale ufficiale alla 56. Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia che ospita opere di Shilpa Gupta, India, e Rashid Rana, Pakistan.
L’installazione di AROTIN & SERGHEI svela aspetti e “facce” di “Infinite Screen – parte 1”, che sarà eseguita durante il 59. Festival Internazionale di Musica Contemporanea – La Biennale di Venezia con il Klangforum di Vienna il 2 ottobre 2015, e rappresenta un’ anteprima di “Infinite Screen – parte 3”, concepita in vista delle celebrazioni per il Giubileo 2016 del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Prendendo le mosse dalla frase di Wittgenstein “tutto ciò che vediamo potrebbe anche essere altrimenti”, l’installazione affronta il lato nascosto della visione, puntando l’attenzione sulla superficie illusoria delle immagini. L’ “Alfabeto” nascosto delle cellule luminose del rosso, del blu e del verde, tramite le infinite gradazioni d’intensità delle stesse, è in grado di rappresentare ogni possibile segno, immagine o testo (è ciò su cui si basa tutta l’informazione digitalizzata). In realtà, queste particelle sono così infinitesimali da non venire singolarmente distinte dall’occhio comune. Nell’opera di AROTIN & SERGHEI tali nano-componenti divengono cellule luminose in grande formato che compongono un nuovo spazio visuale. L’installazione verrà animata dal vivo dal duo di artisti durante il vernissage a Palazzo Benzon, il 30 di settembre, e accompagnata da brani musicali composti per l’occasione.
Attraverso un approccio transdisciplinare che chiama in causa geometria, architettura, musica e filosofia, AROTIN & SERGHEI combinano nel nostro contesto immagini provenienti da Oriente e da Occidente, in uno spazio circolare che pone in questione l’idea di punto di vista e di centro. Ribaltamento di spazio e tempo, locazione e dislocazione: queste premesse consentiranno ai visitatori di individuare analogie e affinità tra i presupposti culturali di “My East is your West” e l’installazione omaggio alla mostra che può contare su collaborazioni provenienti da Italia, Austria, Germania, Russia e Francia:
…tu pensi di procedere, verso Est o verso Ovest, ma poi ti ritrovi allo stesso punto, sempre e di continuo… (A & S).
Martina Mazzotta