Alice Andreoli: la volontà di imprigionare un vissuto che accomuna la nostra epoca

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Abbiamo rincontrato Alice Andreoli dopo un po d’anni dalla sua laurea all’Accademia e ci siamo fatti mostrare i suoi ultimi lavori. Immediatamente la nostra curiosità si è orientata a inserire il suo lavoro nella ricognizione dei giovani artisti che con Venezia si relazionano.
Alice possiede in dono una visione e ne fa libertà e strumento di indagine. Andare altrove e non perdere il posizionamento sembra suggerirci con le sue immagini che ci avvitano in un moto elicoidale: l’immaginario di chi osserva viene tratto e riportato come allo stesso luogo ma qualche piano più in alto.
Le cose che le chiediamo agli artisti sono incipit, nella speranza di avere occasione di lavorare a progetti in cui coinvolgerli, in con cui confrontarci ancora con le loro proposte visionarie. Anche ad Alice Andreoli abbiamo chiesto di parlarci del suo lavoro, all’interno della cultura contemporanea, dell’importanza del ruolo relazionale con l’ambiente dell’arte in generale e con gli artisti in particolare.

La mia ricerca descrive il rapporto tra società e immagine, in un momento storico in cui gli stimoli visivi sono presenti in ogni ambito della comunicazione. La rappresentazione dell’immagine come sintesi tra contenuto e forma, risente del sovraccarico della propria costante riproduzione perdendo ogni intento rassicuratore. Le relazioni diventano così scambi confusi, confronti insaziabili e mutabili, dove l’individuo perde e recupera le sue caratteristiche, perché questo fa parte delle regole del gioco. Al di là di enigmatici riferimenti culturali e delle loro implicazioni, dei diversi livelli di narrazione, c’è la volontà di imprigionare un vissuto che accomuna la nostra epoca.

Ci puoi dire qual’è la tua esperienza dentro e fuori il “sistema” dell’arte, dentro e fuori l’Italia e le problematiche veneziane e italiane

Ritengo che il confronto tra artisti e professionisti del mondo dell’arte sia di estrema importanza per l’elaborazione di un pensiero creativo strutturato, il quale, dal canto suo, necessita di un linguaggio efficace per poter essere trasmesso.
Ho mantenuto i contatti con alcuni artisti, ora cari amici, conosciuti all’Accademia, con i quali continuo a esporre e a relazionarmi ogni volta che mi è possibile.
Guardando al panorama dell’arte contemporanea in generale, rispetto al lavoro dei giovani artisti, che vorrebbero dare voce e testimonianza alla loro epoca, io spero che l’Italia e gli altri paesi europei investano sempre di più nelle giovani generazioni offrendo loro le opportunità per renderne visibile il messaggio.
Collaboro con scatolabianca di Milano e con Martina Cavallarin, che ha curato molte delle esposizioni a cui ho partecipato, presentandomi alla galleria Salve art gallery di Lipsia, con cui lavoro da alcuni anni.

Raccontaci in breve come ti relazioni con Venezia, come il tuo lavoro di artista si lega alla città

Venezia è la città della mia formazione artistica, il luogo in cui ho scelto di vivere e lavorare, anche se indirettamente, la mia ricerca è influenzata dalle suggestioni dell’ambiente in cui ha luogo il suo sviluppo.

Una battuta sulla 56th International Art Exhibition  La Biennale di Venezia

Ho trovato la 56 Biennale interessante, a mio avviso, degno di nota il Padiglione della Romania con Adrian Ghenie.

more info: http://www.aliceandreoli.com/bio.html
SAN GIORGIO Acrilico su tavola cm 33x19 2015
SAN GIORGIO 2015 Acrilico su tavola cm 33×19 MADDALENA Acrilico su tavola cm 27x20 2015 MADDALENA 2015 Acrilico su tavola cm 27×20 IDOLO Acrilico su tela - cm 150x100 - 2015
IDOLO 2015 Acrilico su tela – cm 150×100CECILIA Acrilico su tavola cm 29x19 2015
CECILIA 2015 Acrilico su tavola cm 29×19ATHENA Acrilico su tela cm. 60x35
ATHENA 2015 Acrilico su tela  cm. 60×35
Ragnarök Acrilico su tela - cm 300x200 - 2014 Ragnarök  2014 Acrilico su tela  – cm 300×200
 
articolo di Alberto Balletti e Marina Guarneri