Il più bel premio che un artista possa ricevere è una mostra personale di livello internazionale in una istituzione che per statuto si dedichi all’arte e alla sua diffusione. Joanna Janowska-Augustyn ha vinto il Grand Prix della Triennale di Krakow nel 2012 e l’altro giorno ha potuto inaugurare la personale Tabula Rasa nell’edizione della Triennale 2015. La mostra è presentata dal Director of the International Cultural Centre Professor Jacek Purchla e dal President of the International Print Triennial Society in Krakow Doctor Marta Anna Raczek-Karcz.
L’artista ci ha raccontato dei tre mesi di lavoro di allestimento e di cura dello splendido catalogo. Il lavoro di Joanna Janowska-Augustyn è molto rigoroso e preciso, curato formalmente in ogni segno e nella scelta della carta su cui sono stampate le immagini. La tecnica del pastello e quella della stampa digitale si immettono nei vortici nebulosi e al contempo con tale energia ne fuoriescono in alte frequenze di frammenti cristallini. I corpi che sembrano sprofondare verso fuori dalla superficie risaltano di un nitore che proviene dal loro interno. Le geometrie e i piani che sono in comparazione con i corpi appaiono come un’alternativa imprevedibile ma certa. Come se un’ordine superiore stia per entrarne in possesso, ma elargendo un tempo supplementare, lasci un fiato ancora al godimento. E la scomparsa diviene perfetto buco nero dove la catarsi dei segni attrae e viene attratta, lasciandoci in dietro, dentro il nostro momento di riflessione differita.