Roger Benetti da anni vive in Messico. Grazie alle email, ai socialnet e agli incontri agli eventi internazionali di grafica d’arte, le nostre opere e i nostri pensieri visionari hanno continuato a incontrarsi.
Pubblichiamo delle opere e alcune riflessioni di Benetti, per avere conferme della durevole complessità della relazione con l’altro da se, e per confortare i dubbi sulle certezze. Le catene di corpi e la stratificazione di senso che impernia le complesse composizioni a piena pagina di Roger Benetti sono esemplari per la cultura delle immagini che cerchiamo di accompagnare con Venezia Art Magazine
E abbiamo scritto a Benetti di parlarci del suo lavoro, all’interno della cultura contemporanea, dell’importanza del suo ruolo relazionale con l’ambiente dell’arte in generale e con gli artisti in particolare.
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Passo il tempo accatastando centinaia e centinaia di immagini creando immense catene montuose granitiche; tra il fuori, che è un cane che fa rotolare ciottoli nella mia anima, e il frammento che le ricostituisce.
Un caos dove tutto può ancora succedere.
Di queste immagini scelgo i momenti veramente significativi e li metto in sucessione facendo del presente, infinito, instabile e incerto; dunque linguisticamente non descrivibile, un passato chiaro stabile, certo, e dunque linguisticamente ben descrivibile.
Monto mondi, con immagini stranianti, contrastanti tra di loro; immagini che, lontane nel tempo e nello spazio, convivono all´insaputa l´una dell´altra.
“Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci.“
La morte, azzerando, il divenire, chiarisce ogni azione alla luce di un «mai più modificabile», un «fulminio montaggio».
La morte anche lungamente incubata, sempre istantanea, sempre fulmínea interviene nella nostra vita. Non le basta interrompere il flusso della vita, ma la riduce in frammenti, riducendola in momenti veramente significativi
L´arte e la filosofia opera una specie di trasfigurazione funebre della vita.
Per capirla nella sua assenza si deve farla sprofondare nel passato, perchè se è sempre all´indicativo presente il nostro sapere è sempre incerto.
L´arte e la filosofía è un “esercizio di morte“.
…….E` molto importante relazionarsi tra artisti, curatori e critici; la lontananza dall´Italia me lo impedisce, mi è più facile comunicare con una telefonato o un´email. Anche perchè i miei demoni sono molto gelosi, passo molto tempo nello studio.
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Domandiamo a Benetti quale sia la sua esperienza dentro e fuori il “sistema” dell’arte e/o dentro e fuori l’Italia e le problematiche veneziane e/o italiane
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L´esperienza nel sistema dell´arte è sempre stata di amore e odio, ma questo è anche il mio stato d´essere; non voglio cambiare; perchè, sia nel bene che nel male, mi ha salvato la vita; sia dal dentro che dal fuori.
Dopo aver vissuto quasi dieci anni fuori dall´Italia, sono cambiato abbastanza per scoprirmi spregiudicato; mi sono ritrovato molto più disponibile rispetto a prima; risoluto………. forse lo ero già, ma non me n´ero accorto.
Ci sono delle bravissime persone nel sistema dell´arte; ho delle amicizie tra gli artisti e critici, sia in Italia che in Messico, che hanno creduto in me, che mi hanno portato ad esporre sia in Italia, in Messico e nel mondo.
In quest´epoca fluida, senza ideologie, o per meglio dire ideologicamente di azione e utilità , si deve stare attenti; purtroppo abbiamo lasciato emergere il sotto bosco.
L´ Italia fa poco per i suoi artista e per l`arte contemporánea, ma anche gli artisti fanno poco per se stessi; è una problematica italiana, e non dico solamente dei politici, ma di tutto il popolo italiano, che è la stessa cosa; troppo preso a guardarsi la pancia.
Alla fine chi vive di solo pane finirà per essere mangiato dallo stesso; o convertirsi in esso….
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Roger, di come si relazioni con Venezia e di come il suo lavoro di artista sia legato alla città, ci dice:
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Sono artisticamente nato nel mondo, Venezia ne fa parte.
Venezia è un ponte tra il passato e il presente, ha una struttura fluida, con punti di attracco e di rifermento, ma è anche bizzantina e, in quanto tale, egoista; forse è anche un bene….. si è costretti a rubare.
E`una città contradittoria, mi piace molto……. con ponti e isole; un approdo internazionale per tutto il mondo; uno scambio artistico continuo che culmina nelle Biennali di Arte e Architettura; dove un artista puó confrontarsi con le più disparate esperienze artistiche, anche se, sempre o quasi, simili.
Durante i miei anni veneziani, ho avuto modo di vedere mostre bellissime; ma non offre niente agli artista; ci sono pochissime gallerie di arte contemporanea, e la maggioranza delle gallerie sono commerciali.
Ha un grandissimo potenziale inespresso, andrebbe valorizzato.
La mia relazione con la cittá è di lontananza, la guardo con occhi diversi…… continuo ad avere rapporti bellissimi con l´Accademia, ed alcuni artisti che lì insegnano.
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Una battuta sulla 56th International Art Exhibition “ La Biennale di Venezia
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Purtroppo non posso parlarne come vorrei; l`ultima edizione l`ho vista nel 2005, dove ho anche partecipato.
E`molto importante confrontarsi con le varie esperienze globali, anche se ritengo che in tutto il mondo si faccia la stessa cosa.
Penso che la Biennale, e qualsiasi mostra, non debba rispettare il visitatore; lo deve mettere in discussione infliggergli il dubbio come una pugnalata ben assestata e mortale.
Non deve trasformarsi in un momento piacevole, da salotto; devono essere le persone ad avvicinarsi all´arte e non viceversa
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immagine in alto: Hostia II (Martirologio) , puntasecca su plexiglas 622 x 237,cm, 2015.
Vizioso mi colpisci con un fiore., puntasecca su plexiglas, 622 x 426 mm, 2014 Una passeggiata sul lato selvaggio ,puntasecca su plexiglas, 519 x 437 mm, 2013 Magic and loss – The summation, puntasecca su plexiglass, 330 x 720mm, 2014 La luce del pianto,puntasecca su plexiglas, 714 x 446 mm, ,2015 Hostia I, puntasecca su plexiglas,58 X 39,1 cm, 2015 B-M C-P II (Benito Mussolini – Claretta Petacci II) puntasecca su plexiglas, 548 x 442 mm, 2013Cripple and the Starfish, puntasecca su plexiglas, 626x355mm, 2014
articolo di Alberto Balletti e Marina Guarneri