FARE CORPI
l'insegnamento dell'Anatomia all'Accademia di Belle Arti di Venezia
Dal 23 marzo al 17 aprile 2010, in mostra l’evoluzione didattica della scuola di Anatomia artistica dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dalle origini ad oggi. Orario di visita: 10.00-17.00, chiuso domenica e lunedì.
Studiare il corpo umano è il primo passo per acquisire la conoscenza necessaria all’espressione, significa possedere gli strumenti per mettere in atto una trasformazione e rendere personale la rappresentazione. Saper vedere, come insegnava il teorico dell’arte tedesco Konrad Fiedler, è un metodo conoscitivo ed è la via che l’artista percorre per giungere al sapere.
Ne era già ben consapevole il primo Direttore dell’antico Istituto veneziano, Giambattista Piazzetta (1683/1754), che – codificando i suoi insegnamenti sull’esempio delle “Regole per imparar a disegnare i corpi humani” di Jacopo Palma il Giovane – dava grande importanza allo studio del nudo, praticato con l’ausilio del modello vivente. Lo stesso Piazzetta fu autore di una serie di studi propedeutici di figura, magistralmente eseguiti, che rappresentavano particolari anatomici tratti dalle sue ultime opere, affinché potessero “servire come scuola ad ognuno che per professione o per diletto desiderasse apprendere i fondamenti della pittura.”
L’insegnamento di questa disciplina si è rinnovato con gli anni e la mostra “FARE CORPI, l'insegnamento dell'Anatomia all'Accademia di Belle Arti di Venezia”, vuole dare testimonianza di questa trasformazione e nuovo slancio alle ricerche artistiche che indagano la rappresentazione del corpo umano, oltre la semplice descrizione naturalistica affidata tradizionalmente ad un medico.
Proprio a Venezia, a cavallo degli anni ’60 e per opera di Nedo Fiorentin, la materia si è evoluta conservando l’attenzione scientifica ma puntando decisamente verso la complessità del segno. Una “scuola” che continua oggi con Mauro Zocchetta e Renzo Peretti nell’approfondimento della nuova metodologia, per cui l’anatomia artistica è uno strumento formativo che guida lo studente a pensare attraverso il disegno. L’osservazione della realtà, tramite la capacità di astrazione, coincide con la pratica esecutiva: il corpo umano è pensato come una forma architettonica costituita da elementi che si incastrano e si sostengono gli uni con gli altri, perfino nella ricostruzione fisiognomica operata in seno all’insegnamento di Antonio Fiengo.
La scuola di Anatomia Artistica all’Accademia veneziana incarna tradizione ed attualità: si utilizzano infatti anche le più avanzate tecnologie, dal video ai supporti digitali, per la rappresentazione dell’immagine in movimento. Si continua così a rinnovare le esperienze didattiche di ieri e a porre le basi di quelle di domani, come si può verificare nel percorso didattico-espositivo che, partendo dagli studi di nudo di fine ‘700 e passando attraverso i calchi in gesso di preparazioni anatomiche, documentata la qualità degli elaborati dei corsi specifici di anatomia artistica e si conclude con le opere di tre tra gli allievi appena diplomati più attenti al “fare corpi” della loro espressività: Alice Andereoli, Elisabetta Di Sopra e Gabriele Grones.
Informazioni: