Articolo e photostory da Belgrado di Marco Trentin (curatore con Alberto Balletti di Paper against Cement - evento collaterale della Triennale)
Non più “Artisti per l’arte”. Questo è il pensiero che sorge guardando Belgrado che accoglie la 3ᴬ edizione della Triennale Internazionale di Grafica.
Non è più sostenibile un sistema in cui il percorso artistico dipenda completamente dal sistema dell’arte generalizzato, in cui l’artista non è che la materia prima per una solida base di una baraonda speculativa.
Se il mondo dell’arte rispecchia il sistema globale e se l’artista anticipa crisi e soluzioni che vengono successivamente adottate su vasta scala, allora questa edizione della triennale può indicare un’intenzione molto più radicale di quello che il suo effetto mediatico limitato riesce a comunicare.
Artisti che insieme ricostituiscono spazi e dimensioni legate non alle manifestazioni del sistema dell’arte, ma che si plasmano e modificano a seconda delle necessità intime e personali di ogni artista. Donne e uomini che instaurano rapporti unici e personali per prevaricare tutte le mediazioni culturali istituite o auto formate per smorzare le possibilità che possono nascere da incontri di intenzioni affini.
Marco Trentin