quando l'A.R.T. refrigera e nutre l'arte

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Tra i siti attorno alla Biennale di Venezia vengono aperti luoghi che si sperava prima o poi di poter vedere. Fra le “location” troviamo quest’anno la chiesa di Sant’Andrea della Zirada, dietro il garage Campari, dove un tempo c’era il parcheggio comunale scoperto. Una esposizione che non è fra gli eventi collaterali, ma uno dei benefici biennali di cui Venezia diventa cornice. Il titolo è un acronimo: A.R.T. Che sta per Advanced Refrigeration Tecnology. Sottotitolo: nutrimento e conservazione dell’arte. L’operazione è ad alto coinvolgimento dello sponsor, una banca. Dal comunicato stampa dello sponsor: “Il percorso espositivo attiva quindi uno sguardo sul cibo con forti implicazioni religiose e spirituali, che giustificano l’egida del Patriarcato di Venezia e la scelta della location espositiva, la chiesa di Sant’Andrea della Zirada, riaperta per l’occasione al pubblico dopo una chiusura di oltre vent’anni e un parziale restauro”.

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Il percorso espositivo congiunge l’arte e l’alimentazione grazie a una fin troppo facile associazione: 20 frigoriferi allestiti come un colonnato nella navata della chiesa, illuminati dall’alto. I frigoriferi, simbolo della conservazione del cibo, vengono qui utilizzati come contenitori di opere, uno per autore. Il gesto di aprirne uno come affamati di cultura è auspicato dal curatore Andrea Del Guercio. Sempre nel testo del catalogo è sviluppato il parallelo tra Milano e Venezia, tra Expo e Biennale, tra arte e cibo. I due avvenimenti internazionali trovano nelle porte del frigo una metafora della conservazione del cibo e dell’arte: facile tradurre, visti i tempi di crisi, la funzione da conservazione a protezione e immaginare l’allestimento con forte taglio da spot di design di una infilata di cassaforti. Se poi l’edificio religioso che per antonomasia in Italia è stato il forziere storico dell’arte, viene allestito con frigidaire ad “advanced refrigeration tecnology” usati normalmente per il nostro cibo, è lecito domandarsi con quale strategia di ospitalità la nostra cultura potrà rappresentarsi nel prossimo evo PostExpo.

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I numeri forniti dallo sponsor “Coinvolti 36 artisti, di cui 8 maestri dell’Arte Contemporanea e 12 giovani”. I molti giovani artisti e i maestri invitati rendono onore alle proprie poetiche e hanno in cambio riprodotte immagini del lavoro e curate schede biografiche nel catalogo cartaceo che, in assenza di un website specific, resta ancora un buon strumento di lavoro.

Gli artisti hanno scelto di sostenere il progetto del restauro di Sant’Andrea della Zirada donando le loro opere:

Letizia Cariello, Giorgio Cattani, Christian Costa, Antonio Ievolella, Ivano Sossella, Aldo Spoldi, Tarshito, Elisa Bertaglia, Bros, Sofia Cacciapaglia, Daniela Conte, Giuseppe De Siati, Debora Fella, Riccardo Garolla, Alberto Gianfreda, Chen Gong, Irene Dioli, Ilaria Forlini, Laura Renna, Mauro Marcenaro, Emiliano Rubinacci, Carmine Sabbatella, Federico Unia, Nicole Bacchiega, Viola Ceribelli, Lorenzo Fioranelli, Ania Galli, Chiara Lupi, Ottavio Mangiarini, Simone Masetto, Gianmaria Milani, Isabella Mottini, Luca Ovani, Sara Somaini, Valentina Sonzogni, Lucrezia Zaffarano.