Sara Lucas alla 56 Venezia Art Internazionale Biennale 2015 è presente con la sua notevole personale I scream Daddio, al British Pavilion
I lavori di Sara Lucas per il Padiglione britannico rimescolano temi che la presentano come artista potentemente irriverente. Il genere femminile, la morte, il sesso, le cose, i mobili, tutti diventano oggetti quotidiani rovesciati in amputazioni voyeuristiche. Vertigine colorata giallo gonfio. E la bianca carne del gesso che riempie il negativo di corpi sfuggiti. Preservativi e palloncini fuori scala. Un senso di usato che solo l’humor può recuperare al presente, squassando il semplice vizio della suzione del tabacco bruciato in rito penetrante. Una figura femminile è entrata dentro queste opere per uscirne ridendo. Probabilmente di noi. E il corpo, non quello calcato, il suo doppio, sessualmente comico, ritorna maestosamente ripetuto.
Una dose di intelligenza che permette all’humor di saldare cicatrici culturali ampie si riassume nella piccola slabbratura di un filtro di sigaretta infilato nel sesso. Spenta. Geniale stupida semplicità di un gesto che sposta l’abilità scultorea e la sapienza di un allestimento tematico d’interno raffinato fuori dai giochi. E i giochi non sembrano aver avuto ancora inizio. Restano divaricate le gambe come trappole per selfie improbabili negli ambienti familiari. Una trappola cinese per occhi.
Alberto Balletti
‘Humour is about negotiating the contradictions thrown up by convention. To a certain extent humour and seriousness are interchangeable. Otherwise it wouldn’t be funny. Or devastating.’ – Sarah Lucas
‘L’ Humour sta negoziando attorno le contraddizioni vomitate dalle convenzioni. Ad un certa proporzione humor e serietà sono intercambiabili. Altrimenti non sarebbe divertente. O devastante.’ – Sara Lucas