Abbiamo chiesto a Marco Trentin, giovane artista di formazione veneziana, con un interesse particolare per la grafica d’arte, il suo punto di vista dall’interno della cultura contemporanea tra il suo lavoro di artista e l’ambiente veneziano, con una messa a fuoco sull’importanza del cardine relazionale con gli artisti e fra gli artisti
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I barbari di cui parlava Alberto d’Amico sono arrivati. Hanno conquistato e plagiato questa città trasformandola nella sfavillante vetrina lagunare che si può ammirare nell’incredibile esperienza del selfie senza tregua, tra una pietra d’Istria e una sterminata armata di maschere orribili. Una città “eccezionale” per il potenziale artistico e culturale, nonostante lo sperpero continuo delle energie di una città, che si vende per soddisfare ogni bisogno dell’esercito quotidiano bramoso di un’idea di una cartolina: la capitale del turismo di massa mondiale. Venezia è uno snodo a due livelli: un incrocio artistico internazionale formidabile per alcuni eventi capaci di mantenere attuale un percorso e uno sviluppo intellettuale/culturale; un secondo strato è quello formato dai piccoli processi artistici, estranei alla grande massa ma che mostra con precisione lo sviluppo artistico che nasce in questo centro. In questo secondo livello si muove la generazione più giovane di artisti, che si stanno formando in un polo dello spettacolo mondiale. Una città spettacolare che rende l’arte spettacolare. Sia negli aspetti positivi e negativi, la cultura viene catalizzata e polarizzata per perseguire il sistema dell’arte odierno. Questa condizione mette alla prova il tentativo di far procedere l’arte oltre il suddetto sistema, verso rinnovate intenzioni artistiche. Mi sento tremendamente in difficoltà a Venezia.
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Qual’è il punto di vista dalla tua esperienza dentro e fuori il “sistema” dell’arte e dentro e fuori le problematiche veneziane e/o italiane
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Venezia e l’Italia condividono le medesime problematiche sistemiche di una condizione culturale che viene sempre più condotta verso l’obsolescenza. Il problema è sistematico a tutti i livelli: dall’esterno vi è un rapporto passivo e apatico con il mondo artistico e una sempre maggiore incomprensione degli sviluppi contemporanei; dall’interno c’è una parte dei processi artistici che sta divenendo sempre più criptica e un’altra che non riesce a contestualizzarsi nel panorama attuale.
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Una battuta sulla 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia
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La biennale di Venezia è un’importante occasione per osservare gli sviluppi artistici attuali. Questa edizione in particolare, mi ha dato l’impressione che il percorso e le tematiche da me sviluppate coincidano, in qualche modo, con i temi messi in primo piano in questo momento.
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