18.
Mi sto recando dai mie genitori. Sono mesi che non mi vedono, la nostalgia per loro è erosiva dell’affetto che io invece sento inossidabile: il mio viaggiare necessita di sentimenti inamovibili.
Capito in uno scompartimento fumatori, con dei ragazzini che chiacchierano superficialità tali da non distrarmi dalla lettura appassionata della cronaca, che tanto accalora le mie riflessioni: intime interrogazioni sul che cosa porta l’uomo e soprattutto dove lo porta il suo essere in movimento. Come ad esempio Francesca, una border line sempre in viaggio, affezionata delle F.S. che ho conosciuto a Venezia S.Lucia, oltre che a Genova -P.ta Principe e a Milano C.le.
Una vecchietta sempre accompagnata, sul carrello per le valige, da un cagnetto bastardo di una fierezza inaudita, e sempre alla ricerca di una birra da elemosinare all’”Amico-Pizza” di qualsiasi stazione. Di birre a Francesca mi era capitato di offrirne due: una a Venezia dopo il primo esame con Rella, brindando il mio modesto risultato, e l’altra a Genova, mentre bevevo il mio primo caffè della giornata alle sei e trenta, appena arrivato da Porto Torres, dopo una notte in nave. L’interrogarmi su chi fosse Francesca di Varazze, viene interrotto da questo ragazzino semimaggiorenne, che all’improvviso esplode la sua curiosità incontenibile da primo viaggio da solo. Mi chiede, e il suo tono eccessivamente alto tradisce timidezza, in un italiano stentato: “ Ma stai andando dove devi andare, o torni da dove sei venuto?”
Allibito sull’istante mi premo le sinapsi per trovare un senso all’esistere, incapace di risposta.
da Franco Rella, “Ai confini del corpo”
Questo ho pensato seguendo gli atti della tua “insensata seduzione”. Poi, mentre guardavo da un finestrino di un treno in corsa le cose nitide e al tempo stesso incerte nella luce, ho pensato un latro pensiero. Ha senso cercare il luogo in cui la vita si interseca alla morte, superando così l’indicibile del corpo, che secondo Heidegger ha messo in scacco la sua stessa filosofia, e l’indicibile della morte che, come ha detto Lévinas, ha messo in scacco tutta la filosofia dell’Occidente? Da cosa è nata questa domanda?
i 20 racconti dal titolo “UNGROUND: MATERIALE ROTABILE venti_racconti_brevi_2003″
qui pubblicati fanno parte della Tesi di specializzazione discussa nel ottobre 2003
Università IUAV di Venezia – Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea Specialistica in Produzione e Progettazione delle Arti Visive (ClasAV)
titolo della tesi: BORDER LINE TRIP, viaggio tra letteratura e arti visive
Relatore:
Prof. Franco Rella
Correlatore:
Prof.ssa Angela Vettese